
L'Altopiano dell'Argimusco e il complesso Megalitico
L’altopiano Argimusco, da un punto di vista geografico, si trova a ridosso della Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta. Argimusco gode, inoltre, di ulteriore particolarità che potrebbe configurarlo come un antica “Limes“. Una strada, sulla rotta che gli antichi greci percorrevano per passare da Tindari (Tyndaris), sulla costa tirrenica, fondata nel 396 a.C. da Dionigi il Vecchio, verso il primo insediamento greco in Sicilia, Naxos (734 – 403 A.C.), sulla costa ionica, e viceversa.
l'Altopiano Argimusco, luogo di Medicina Astrale Medievale
Non è azzardato ritenere che l’Altopiano dell’ Argimusco, da sempre, sia stato un luogo di culto misterico, stratificato nel tempo. Ha attraversato nel corso dei millenni l’intera storia delle culture religiose, cui sono legati numerosi miti e leggende.
Secondo alcune teorie è stato il luogo prediletto dal re Federico II° D’Aragona (conosciuto come Federico III° di Sicilia), durante il periodo del suo soggiorno nel vicinissimo Castello di Montalbano Elicona. Secondo un’altra teoria, quella di Paul Devins, fu il monaco beghino Arnaldo da Villanova ad utilizzarlo come luogo di medicina astrale.
I Menhir e l'Archeoastronomia
Lungo l’altopiano, dal panorama mozzafiato, si possono osservare diversi Menhir. Secondo uno studio archeoastronomico condotto dal professor Gaetano Maurizio Pantano, studioso montalbanese, s’ipotizza l’altipiano dell’argimusco fosse il luogo che antiche civiltà utilizzavano come calendario astronomico. Esse erano in grado di calcolare i solstizi e gli equinozi, sfruttando le collimazioni del sole con alcune rocce.
Megaliti di Sicilia
Il professore Pantano ha studiato per decenni i megaliti presenti in Sicilia ed ha pubblicato i suoi studi nel libro “Megaliti di Sicilia” (1994). Dalle sue osservazioni, e teorie, emerge che il sito si può dividere idealmente in due parti. La parte che simboleggia la vita, con i suoi Menhir dalla forma fallica e di grembo materno e l’altra che simboleggia la morte, con altri Menhir tra cui l’aquila che, con la sua posizione, rivolge il becco nella direzione di una necropoli.
Il Codice Argimusco: L'altipiano tra Cristianesimo ed eresia Medievale
Il Prof. Giuseppe Todaro, agli inizi degli anni ’80, rileva come l’altipiano abbia valenza culturale e primitiva. Ne riporta il tutto nelle sue pubblicazioni: “Alla ricerca di Abaceno” (1992), “Il Mistero di Arnaldo” (2009) e “Ritorno a Montalbano” (2013).
Sull’utilizzo del sito nel tempo, particolarmente interessanti e affascinanti le ipotesi. Le più accreditate, che sia stato utilizzato come Calendario Astronomico.
Le più affascinanti, che sia stato luogo di Medicina Astrale Medievale, nella trasposizione da luogo ierotopico a ierofanico (dal greco antico hierós, “sacro”, e phainein, “mostrare”).
Tali ipotesi si ritrovano nelle teorie avanzate da Paul Devins in Argimusco Decoded (con la collaborazione del rimomato professore di Storia Medievale Sandro Musco), sono state approfondite in questi anni da Graziella Milazzo in: “Il Codice Argimusco: Ierotopie e Ierofania fra cristianesimo ed eresia medievale”, pubblicato sulla rivista di Antropologia post-globale Dada (2016).